Il numero di Agosto 2017 della Rivista Ambiente e Sicurezza di EPC S.r.l. (Roma) contiene un articolo a firma di Luca Fiorentini (TECSA S.r.l.), avente titolo “La strategia antincendio nel tempo. Il sistema di gestione della sicurezza antincendio (GSA)”.
Nel più recente passato il “Codice di Prevenzione Incendi” (D.M. 3 agosto 2015) ha sancito, in completa aderenza a quanto in essere in altri Paesi, i cardini della moderna progettazione della sicurezza antincendio: studio delle caratteristiche del pericolo e dei suoi effetti, definizione di obiettivi della sicurezza antincendio, valutazione dei rischi, individuazione del livello di prestazione necessario, procedure per la verifica ingegneristica del raggiungimento del risultato, gestione della sicurezza antincendio, mantenimento di un livello di rischio residuo accettabile, pianificazione di evacuazione, emergenza, lotta al fuoco. Ciò ha, di fatto, integrato un percorso di ammodernamento della prevenzione incendi che ha mosso i suoi passi dai decreti di allineamento a prassi e procedure europee e successivamente dal D.P.R. 151/2011 che ha definito un innovativo percorso semplificato, ma estremamente rigoroso, per le procedure e nuovi ruoli per i protagonisti
(in primo luogo i tecnici ed i professionisti antincendio), implementabili con gli strumenti propri di altri atti normativi (es. D.M. 7 agosto 2012), integrativi ed interpretativi attraverso elementi
contraddistinti da forti caratteristiche di innovazione, ma anche di necessaria responsabilità, tra cui la SCIA (segnalazione CERTIFICATA di inizio attività) e la “famigerata” ASSEVERAZIONE (“affermare con CERTEZZA”). La Gestione della Sicurezza Antincendio (GSA), ad integrazione di quanto già affermato dal D.M. 9 maggio 2007 per quanto attiene il Sistema di Gestione della Sicurezza Antincendio (SGSA), è un complesso di barriere di tipo organizzativo e gestionale che, secondo un approccio sistemico esteso a tutta l’Organizzazione, sulla base delle risultanze della valutazione del rischio di incendio e dato un profilo di rischio determinato in fase di progettazione, consente di tutelare in primo luogo gli occupanti dall’insorgere degli scenari di rischio di incendio propri dell’attività.
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